La Calendula
Se vuoi seminare la calendula il mese in cui farlo è marzo, ma devi assicurarti che le temperature abbiamo raggiunto almeno i 15°C. A primavera inoltrata potrai procedere alle operazioni di trapianto, facendo attenzione a mantenere una distanza di almeno 30 cm tra una piantina e l’altra. Se vuoi coltivare la calendula in vaso invece, la distanza minima da rispettare non deve essere inferiore ai 20 cm.
Il Tarassaco
Il tarassaco è una pianta perenne che fa parte della famiglia delle Asteracee ed è caratterizzata da un ceppo spesso e una radice abbastanza lunga. Ciò che, tuttavia, rende il tarassaco così noto è la presenza di una “corona” di fiori gialli. Questi si chiudono e si riaprono in presenza o assenza di luce e quando giungono a maturazione creano una sorta di sfera quasi trasparente che sembra fatta di polline. Con un colpo di vento o con un soffio poi si staccano dal corpo della pianta e si disperdono facilmente nell’aria. Il tarassaco è molto diffuso in Italia e anche in Europa e viene spesso considerato come una pianta infestante, anche se possiede proprietà che lo rendono utile per il trattamento di diverse condizioni.
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Il Fiordaliso
Tipico della macchia mediterranea, il fiordaliso è una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Astaraceae. I suoi fiori hanno un colore blu intenso e sbocciano tra fine marzo e fine agosto, anche se alcune specie si distinguono per avere altri colori come il bianco, il rosa, il rosso e il giallo. Se hai deciso di coltivare il fiordaliso, iniziare dalla semina sarà semplice e in breve tempo questa operazione darà vita a nuove piantine pronte a colorare balconi, terrazze e giardini.
Il Timo
Il timo fa parte della famiglia delle Lamiaceae (note anche come Labiate), proprio come il basilico, la salvia, la menta, l’origano e la maggiorana. È un’erba aromatica estremamente delicata e profumata da cui si estrae un noto olio essenziale, usato dagli Antichi Egizi come fluido imbalsamante, mentre nell’Antica Grecia, il timo era utilizzato come incenso nei templi e lo aggiungevano all’acqua del bagno. Non è un caso che il suo nome derivi dal latino thymus, ma possa essere ricondotto al thymós o « spirito » greco, che in origine significa « fumo ».