Consigliera
Perfetta per la preparazione di diverse tipologie di dolci, la pasta di mandorle si presta molto bene alla preparazione di deliziose torte: posizionate un disco di circa 3 mm di spessore su una classica pasta frolla, ricopritela con confettura di ciliegie e decorate il tutto con indimenticabili scaglie di mandorle. . il gusto degli interni. Cuocere poi in forno a 180°C per circa 30 minuti o fino a doratura.
Conservazione
La pasta di mandorle si può conservare in frigorifero, avvolta nella pellicola trasparente, per alcune settimane. Per averlo sempre pronto potete prepararlo anche in grandi quantità, dividerlo in panetti da 200 grammi e congelarlo. Le paste di mandorle, invece, possono essere conservate a temperatura ambiente per 2 o 3 settimane, in un contenitore ermetico o in una scatola.
Origini e storia
Come spesso accade nelle ricette tradizionali, l’origine della pasta di mandorle è piuttosto incerta. Sembra infatti che una preparazione simile, a base di noci e zucchero di canna, fosse già diffusa tra le popolazioni arabe nel VI secolo: secondo questa leggenda, fu sotto la dominazione islamica dell’isola che arrivò la pasta di mandorle. Sicilia. Sembra però più accreditata una seconda versione, che colloca la nascita del dolce presso il convento della Martorana, a Palermo, alla fine del 1100. Al convento era annessa la chiesa di Santa Maria dell’Ammiraglio, così chiamata in onore di Giorgio di Antiochia, che era in realtà l’ammiraglio dell’allora re Ruggero II. Il legame con la corona, seppure indiretto, spiega probabilmente perché la pasta di mandorle è detta anche pasta reale: i suoi benefici la rendevano degna di un re.